Fonti progettuali :
22 Marzo 2005
TESI DI LAUREA
IN
DIRITTO DELLE COMUNITA’ EUROPEE
“LA POLITICA DI COESIONE ECONOMICA E SOCIALE DELL’ UNIONE EUROPEA
IN MATERIA DI CULTURA E TURISMO.
DUE CASI REGIONALI DELL’ OBIETTIVO 1 A CONFRONTO :
Regiao do Centro in Portogallo e Regione Puglia in Italia. “
PREMESSA
Sarà che la città di Bari, da qualche anno a questa parte, stia provando a riacquistare quel suo smarrito senso di appartenenza alla sua storia e alla sua cultura, ristrutturando, valorizzando e ricominciando a vivere parte del borgo antico e riaffacciandosi, amianto permettendo, sul mare? Sarà che da qualche anno a questa parte la città di Bari, rappresentando il “tacco d’ Italia”, la zona centrale del Mediterraneo e una delle regioni più a sud dell’ Obiettivo comunitario 1 dell’ ormai precedente Europa dei 15, si sia resa conto che doveva pur aderire almeno ad un valido Programma comunitario di sviluppo urbano, così come ha fatto con il Programma Pic Urban – Sottoprogramma 7 1994 – 1999? Sarà anche che la città di Bari sembra stia prendendo più coscienza e sicurezza di sé e della sua splendida “Terra di Bari”, fatta di località dell’ interno che vanno dalla Premurgia, alle Murge Alte, dalla Murgia dei Trulli, al sud–est barese, e di località del litorale o Conca barese da nord a sud del capoluogo? Sarà che Bari sembri avere una così evidente natura turistica che anche studenti universitari alle prime armi riescano a contribuire attivamente e proficuamente allo sviluppo e alla competitività dell’ economia turistica della città, avviando un servizio di noleggio di biciclette per cittadini e turisti, cosa impensabile per una città con gravi problemi di mobilità urbana?
Realmente sembra che Bari voglia ritornare a valorizzare la cultura, ora che ha riconquistato, seppur in minima parte, importanti piccoli contenitori culturali del borgo antico, quali la Vallisa, la Sala Murat, Piazza Ferrarese e del Mercantile, la Basilica e, da poco, la Cattedrale di San Nicola, Santa Teresa dei Maschi, e pur avendo un tessuto sociale ancora molto dissestato ed essendo ancora orfana di due grandi ed ex gioielli e contenitori culturali del mondo teatrale italiano, il Margherita e il Petruzzelli. Sembra anche che la città di Bari si stia timidamente, o forse furbescamente in pochi, affacciando ad un turismo – escursionismo “ del mordi e fuggi “ fatto di brevi fermate di maestose e ricche crociere nazionali ed internazionali, delle visite – lampo di parte del centro storico, di rapide corse di pullmans da Bari fino alle cittadine sulla costa o nell’ interiore più gettonate, e ancora di soggiorni d’ affari di Fiera, che pur fanno molto bene all’ economia e all’orgoglio sociale locale. E il fervore del clima delle scorse consultazioni elettorali comunali e provinciali del 2004, dominate dal confronto tra il “ rinnovare nella continuità “ e il “ Bari cambia “, andate alla ribalta in tutta Italia proprio con il clima della “ primavera barese “, non ha di certo placato la timida voglia di questa città di entrare sul serio nel nuovo millennio locale, nazionale, ma cosmopolita allo stesso tempo.
Sarà che anche l’ intera Regione Puglia, “ tacco d’ Italia “ e regione Obiettivo comunitario 1, ossia regione che ha la possibilità di recuperare il ritardo rispetto al resto dell’ Unione, promuovere lo sviluppo e i cambiamenti strutturali delle sue aree svantaggiate solo fino al 31 dicembre del 2006, sempre più autonoma e sola nel gestire ed amministrare il proprio patrimonio e le proprie risorse per via del decentramento del Governo nazionale a favore dei singoli Governi regionali, sembra stia vivendo più intensamente il ruolo di regione privilegiata dell’ Unione europea?
Difatti sta scommettendo molto sulla valorizzazione del patrimonio artistico, storico e culturale dell’ antica Apulia, anche se per certi versi a macchia di leopardo e con un buon margine di ritardo, e sta mirando seriamente ad una buona campagna di promozione turistica della regione grazie alla costante presenza ed impegno nel panorama fieristico nazionale ed internazionale.
Tuttavia, sarà che il fervore del clima della “ primavera barese “, del precedente autunno 2004 e dell’ attuale inverno 2005 stiano ponendo la regione di fronte alla scelta tra la continuità o il cambiamento, in previsione di altri ultimi due anni di fondi comunitari dell’ Agenda 2000 – 2006 e della prossima Agenda di azioni strutturali 2007 – 2013 che favorirà il recente “ Corridoio 8 “, sul quale il mondo imprenditoriale pugliese scommette già da anni?
Ma è pur vero che, in tale clima di opportunità e competitività europea, da diversi anni, ed ora più che mai, sembra si voglia recuperare più in fretta e con più decisione. E così la Regione Puglia e le Università pugliesi investono sulla formazione su territorio extranazionale, e quindi contemporaneamente su cultura e turismo di formazione. Ne è importante esempio il Programma di scambio “Erasmus”, che dà la possibilità a molti giovani europei di conoscere e vivere in Puglia e a giovani pugliesi di conoscere e vivere in altre regioni di altri Stati membri dell’ Unione europea. Tutti giovani europei che hanno così la possibilità di fare spontaneamente paragoni tra realtà territoriali diverse o simili tra loro, magari di pertinenza allo stesso Obiettivo comunitario 1, ad esempio tra l’ italiana Regione Puglia e la portoghese Regiao do Centro, due regioni che stanno scommettendo entrambe sulla valorizzazione culturale e turistica del territorio.
Ed è proprio grazie a questa crescente aspirazione, da parte delle regioni e delle città degli Obiettivi prioritari comunitari di sviluppo, e a questo senso di europeità, diffuso sempre più tra la gente, anche se quasi esclusivamente in quegli strati sociali che abbiano almeno una formazione universitaria, che si comincia ad avvertire, gradatamente, l’ essere parte di un’ Unione europea più forte e presente.
Un’Unione europea che si avvicina sempre più al termine della sua terza Agenda di azioni strutturali 2000 – 2006 e all’ inizio della futura Agenda 2007 – 2013 poco favorevole alle regioni dell’ attuale Obiettivo 1, un’ Unione europea che lo scorso 1° maggio 2004 si è allargata a ben 25 Stati membri con l’ adesione di nuovi 10 Stati dell’ Europa centrale, orientale ed insulare (Malta e Cipro) e che vigila su altri aspiranti Stati dell’ Est in fase di pre – adesione. E’ un’ Unione europea che da diversi anni ad oggi sta investendo tante risorse sullo sviluppo della cultura e del turismo in tutta Europa, e principalmente nelle regioni dell’ Obiettivo 1 del Sud d’ Europa, un’ Unione europea che ha scritto, approvato e firmato a Roma lo scorso 29 ottobre 2004 da tutti i 25 Stati membri il Trattato della Costituzione Europea.
Inoltre, così come prevede anche la stessa recente Costituzione europea, del resto non ancora entrata in vigore poiché in attesa della ratifica di ogni singolo Stato membro, è un’ Unione europea che ha finalmente riconosciuto il turismo quale vera e propria politica comunitaria che, in abbinamento alla politica comunitaria della cultura, aspira a ricoprire un ruolo sempre più trainante dello sviluppo economico e sociale europea, e, a tal proposito, segnale di tale volontà politica é l’esplosione dei voli aerei “low cost“ nei Paesi dell’ Unione europea.
Ed in tutto il mondo, oggigiorno, uno dei settori più redditizi e più votati a creare sviluppo e coesione, in particolar modo nei Paesi in via di sviluppo, è proprio quello turistico, così come la pensano anche organizzazioni internazionali di giovani quali l’ AIESEEC, anche se le recenti catastrofi terroristiche, belliche e naturali di carattere internazionale hanno creato e creano tuttora seri problemi di gestione e previsione al settore.
Questo è il contesto storico, ambientale e sociale dentro il quale sono nate e hanno trovato conferma le motivazioni che hanno portato a discutere, quale argomento di dissertazione della presente Tesi di Laurea in diritto delle Comunità europee, della Politica di coesione economica e sociale dell’ Unione europea in materia di cultura e turismo e alla presentazione di due casi regionali dell’ Obiettivo 1 a confronto, ovvero la Regiao do Centro in Portogallo e la Regione Puglia in Italia.
La presente Tesi di Laurea si articola essenzialmente nel Sommario, nella presente Premessa e in due Parti fondamentali I e II ed infine nelle Considerazioni conclusive.
La Parte I discute sul tema principale, ovvero la Politica dell’ Unione europea in materia di cultura e turismo, e pone una questione che sarà poi ribadita nel corso della trattazione quasi fosse una domanda chiave, ovvero se cultura e turismo possono essere realmente possibili motori di sviluppo e coesione economica e sociale in ambito regionale, e la cui risposta sarà in seguito il nocciolo della discussione. La Parte I si divide in tre Capitoli, a loro volta divisi in Paragrafi : il primo dedicato ad un’ introduzione alle nozioni di cultura e turismo e ad un’ introduzione alla relativa disciplina comunitaria in materia; il secondo incentrato sulla Politica regionale di coesione economica e sociale e sull’ evoluzione della relativa legislazione nel diritto comunitario, con riferimento a fonti e Agende di azioni strutturali; il terzo e ultimo capitolo completamente dedicato alle politiche comunitarie in materia di cultura e turismo.
La Parte II verte su un approfondimento più settoriale ed operativo a completamento dello studio iniziato, ovvero verte sulla presentazione e lo studio di due regioni dell’ Obiettivo 1 messe a confronto, la Regiao do Centro in Portogallo e la Regione Puglia in Italia, alla luce dell’ ingresso nell’ U.E. di 10 nuovi Stati membri. Anche la Parte II è divisa in tre Capitoli, a loro volta divisi in Paragrafi : il primo presenta gli Stati del Portogallo e dell’ Italia, in un nuovo contesto europeo fatto di ben 25 Stati membri ed in prossimità della nuova Agenda di azioni strutturali 2007 – 2013, ed introduce al tempo stesso le due regioni termini del confronto, la portoghese Regiao do Centro e l’ italiana Regione Puglia; il secondo capitolo dedicato completamente alla Regiao do Centro in Portogallo ed il terzo capitolo dedicato alla Regione Puglia in Italia, entrambi i capitoli aventi ad oggetto la loro rispettiva presentazione, la loro politica regionale in materia di cultura e turismo ed infine la loro politica comunitaria regionale.
Le Considerazioni conclusive sono infine volte a dare una risposta più concreta alla questione posta al principio della trattazione, dando ulteriori informazioni sulla Politica comunitaria regionale del turismo, sulle sue interrelazioni con le altre politiche comunitarie regionali e sull’ importanza della recente politica di marketing territoriale affiancata da esempi di città e località portoghesi della Regiao do Centro da un lato e di città e località italiane della Regione Puglia dall’ altro. Le Considerazioni conclusive danno anche degli spunti e degli interrogativi finali sulle potenzialità di sviluppo, coesione e di rilancio economico e sociale di Bari e Provincia e dando importanza ad una cultura del turismo, alle reti di operatori locali già presenti sul territorio e al ruolo dell’ istruzione della formazione.
Gli obiettivi che si presenta tale dissertazione sono un po’ da ritrovarsi nel contesto già descritto in precedenza e nella stessa presentazione dell’ argomento appena conclusa.
Dunque il primo degli obiettivi principali è studiare in che modo l’ Unione europea considera e gestisce gli ambiti e le politiche della cultura e del turismo, in che modo e se lo ha già fatto in passato e come si ripromette di farlo nel futuro prossimo.
Il secondo degli obiettivi primari è studiare quella politica comunitaria che, in sostituzione di politiche non ancora definite, ha determinato e determinerà poi il sorgere e l’ affermarsi di stabili politiche a sostegno della cultura e del turismo, ovvero si parla della politica regionale di coesione economia e sociale o politica strutturale europea, con l’ evoluzione della relativa legislazione e delle azioni strutturali nel corso degli anni, sin dai primi sostegni comunitari del 1962 ad oggi.
Il terzo obiettivo è poi quello di provare a dimostrare, attraverso dati, documenti, esempi e confronti di realtà territoriali regionali e locali, portoghesi e italiane, che é possibile rispondere alla questione – chiave se cultura e turismo possano essere considerati motori di sviluppo e coesione economica e sociale e, solo nelle considerazioni conclusive, che è possibile rispondere anche ad un’ altra questione importante, ovvero se é il turismo che necessita delle altre politiche regionali di sviluppo per nascere e svilupparsi o può anche accadere il contrario, cioè che sia il turismo ad essere una vera e propria politica trainante di sviluppo e coesione economica e sociale che, per poter impiantarsi e svilupparsi, incentiva lo sviluppo delle altre politiche regionali dell’ ambiente, dei trasporti, dei servizi, dell’ edilizia, delle imprese, della politica estera e, ultima ma fondamentale, della politica dell’ occupazione.
Il quarto ed ultimo principale obiettivo è quello di far conoscere, sotto il profilo culturale e turistico, due Stati, il Portogallo e l’ Italia, e due Regioni europee, la portoghese Regiao do Centro e l’ italiana Regione Puglia, distanti tra loro, ma al contempo, vicine nella propria caratterizzazione geografica e paesaggistica, nella propria cultura, anche se non completamente allineate sotto l’ aspetto organizzativo, gestionale nonché motivazionale nella cultura e nel turismo, sia a livello nazionale che regionale e locale.
La metodologia di ricerca e studio, di cui si spera si sia fatto buon uso ai fini della stesura della presente dissertazione, è di tipo tradizionale e dottrinale da un lato, ma anche sperimentale, giurisprudenziale e speculativa dall’ altro. Tale metodologia si è infatti basata su due fasi distinte ma complementari tra loro, una prima fase di ricerca e studio dottrinale, giurisprudenziale e speculativa, una seconda fase di ricerca e studio più operativa e sperimentale “in loco” in entrambe le realtà regionali poste a confronto.
Lo stile adoperato nella stesura della presente Tesi di Laurea è, nella Parte I, pertinente al genere di testo, ovvero argomentativo, descrittivo, tecnico ed impersonale, nella Parte II, per lo meno nei passi introduttivi di inizio capitolo e all’ inizio di alcuni paragrafi, lo stile appare aver mutato vena, essendo narrativo e al tempo stesso argomentativo, descrittivo, tecnico e personale alla terza persona. Infatti si è convenuto dare un tono più leggero a tale Parte II, sviluppando la trattazione dei relativi argomenti quasi si trattasse del racconto di un viaggio compiuto da una terza persona narrante e immaginaria per le località di due regioni di due distinti Stati. Le Considerazioni conclusive poi esigono il ritorno ad uno stile impersonale, argomentativo , descrittivo e critico.